Contro la parte di sopra (che se la fa pure coi fascisti)

Posted by seitrans on 08/06/2023

L’hanno ingannevolmente chiamato Le origini dell’arcobaleno. Si tratta di un convegno organizzato dalla sigla Coordinamento Piemonte [link], si sarebbe dovuto svolgere domani, 8 giugno 2023, al Cinecafè Ambrosio di Torino.

Fra i nomi fanno capolino quelli di primitivisti, antiabortisti, omolesbobitransfobici, tradizionalisti con le famiglie dellx altrx, frequentatori di neofascisti. L’orecchio allenato li ha subito riconosciuti e si è messo in allarme. Il veleno che questa gente quotidianamente spande va a corroborare lo spirito dei tempi e a rafforzare il clima in cui maturano le violenze: sia quelle sistemiche, a norma di legge, sia quelle spicce, di strada, contro le vite, le esistenze, i corpi di tutte quelle soggettività che sfuggono alla norma patriarcale e/o che nella piramide del privilegio occupano gradini più bassi degli uomini bianchi, etero, cisgender, abili e delle loro fortunate mogli.

Per prima cosa, abbiamo deciso di interpellare direttamente l’Ambrosio. Stamattina abbiamo loro scritto via mail:

Buongiorno,
domani, 8 giugno, ospiterete un evento intitolato “Le origini dell’arcobaleno”. Per l’ennesima volta ci troviamo davanti alla spiacevole situazione in cui persone etero e cisgender prendono parola per sentenziare sulle vite delle persone queer. Ma qui la situazione è ancora più grave. Ci chiediamo se siate al corrente che le persone che interverranno a parlare hanno posizioni omolesbobitransfobiche, stigmatizzanti del lavoro sessuale, antiabortiste, fondamentaliste, primitiviste e persino qualche comprovata aderenza con  formazioni neofasciste.
Vi invitiamo caldamente a revocare la disponibilità della sala e a dichiarare il vostro rifiuto a connivenze con quelle posizioni.
Le persone trans e alleate della città ve ne renderanno merito.

Due righe su alcuni partecipanti all’evento:

Enrica Perrucchietti: numerose pubblicazioni omolesbobitransfobiche, presentazioni dei suoi libri agli eventi di CasaPound, ha anche scritto per la loro testata Il primato nazionale: https://www.ilprimatonazionale.it/?s=perucchietti
http://www.osservatoriosulfascismoaroma.org/festa-nazionale-di-casapound-a-grosseto-alcune-riflessioni/

Aldo Rocco Vitale: posizioni fondamentaliste, docente alla scuola di Bioetica di Pro Vita, pubblica per una casa editrice di estrema destra: https://ilcerchio.it/
https://www.bioeticanews.it/scuola-di-bioetica-corso-intensivo-di-pro-vita-onlus/

Silvia Guerini.: autrice di un libello antiabortista (poi apparentemente ripudiato), fa parte di una ben mappata galassia primitivista che ha molte connivenze con l’estrema destra. Qui due dettagliati reportage
https://pipistrelle.noblogs.org/post/2021/08/10/sulla-deriva-reazionaria-di-alcuni-e-compagni-e-ita-eng/
http://barcelona.indymedia.org/usermedia/application/8/IT_Sulla_deriva_reazionaria_.pdf

Del comitato organizzatore di fatto è parte “Il popolo della famiglia”
https://www.coordinamentopiemonte.com/partner/

Nel corso del pomeriggio, dopo aver coinvolto altre realtà alleate in un bombardamento di messaggi alla casella di posta del luogo ospitante, abbiamo finalmente ricevuto una messaggio in cui L’Ambrosio si scusava, affermava di aver frainteso la natura dell’evento e dichiarava di aver ritirato la disponibilità ad accoglierlo.

Nel giro di poco su Byoblu, noto portale di produzione e divulgazione di fantasie di complotto, è apparso un comunicato:

Si sarebbe dovuto tenere al Cinema Ambrosio di Torino, situato in Corso Vittorio Emanuele II 54, un convegno, organizzato dal Coordinamento Piemonte, dal titolo: “Le origini dell’arcobaleno”, per dibattere sulla teoria gender, sulla maternità surrogata e diversi altri temi correlati. E invece la sede ha ritrattato la sua disponibilità, a seguito di pressioni subite dalla comunità LGBT di Torino. L’organizzazione ha comunicato che l’evento si svolgerà in ogni caso e provvederà a comunicare al più presto la nuova sede prescelta. Nel frattempo il Coordinamento Piemonte ha diffuso il seguente comunicato stampa:

Ed ecco che quel mondo che si ritiene emarginato e prevaricato si rivela in quella che è la sua profonda indole: emarginante e prevaricatore. Viene quindi boicottata la sede dell’evento “Alle origini dell’arcobaleno” a 24 ore dal suo svolgimento.

Il cinema Ambrosio di Torino, noto locale storico ed indipendente, nel quale si sarebbe dovuto tenere un convegno totalmente trasversale e super partes su argomenti sicuramente attuali è stato subissato, nella persona del suo direttore dei locali, in maniera aggressiva e tranciante in virtù di questa sua scelta che null’altro era che dare voce ad un punto di vista il quanto più obbiettivo ed informativo possibile.

Questo ci costringe ad una nuova location. Probabilmente la luce su alcuni argomenti non va mai accesa pena la rivelazione di aspetti sottesi che nulla hanno a che fare con un vivere sereno e civile. Un convegno che ha l’esclusivo scopo di analizzare alcune tematiche all’ordine del giorno in maniera obbiettiva, viene visto come un attacco ad un mondo che forse ha qualcosa da nascondere.

Argomenti: teoria gender, utero in affitto e transumanesimo devono restare nell’oblio ma soprattutto vanno portati avanti senza la possibilità di un’informazione corretta ed indipendente. Si aggiunga a ciò che uno di questi argomenti è tuttora illegale in questo paese e si voleva analizzare anche la questione giuridica inerente. Condanniamo gli atteggiamenti prevaricatori subiti dall’organizzazione e condanniamo anche la deriva ideologica che ne consegue.

Gianpiero Alaimo coorganizzatore evento “Alle origini dell’arcobaleno”

L’abissale differenza fra il tono della nostra mail e il tenore del comunicato e fra i temi trattati è evidente. Tuttavia vale la pena analizzare qualche passaggio del testo. Il convegno, un coro di voci che all’unisono punta il dito contro “la teoria gender” viene definito “trasversale”. Sospettiamo si tratti solo di un riferimento alla grafica “diagonale” della locandina.

All’evento prendono parola solo ed esclusivamente persone etero e cisgender afferenti ad aree politiche ben precise e determinate, eppure il convegno viene definito “super partes”. Qui ci tocca far le pulci: l’espressione latina significa “al di sopra delle parti”. Tuttavia i materiali prodotti dagli invitati  sono in tutto e per tutto di una parte, guarda caso, la “parte di sopra”, quella dominante, quella che continua a dare forma alle leggi dello stato, alle strutture economiche, al modo prevalente dell’educazione scolastica, alla cultura, alle relazioni fra sessi e generi: quella che veicola, cioè, alcune delle posizioni del più bieco patriarcato tradizionalista (che fa schifo esattamente quanto il patriarcato “progressista”).

Ci tocca ancora una volta prendere atto della retorica vittimista di chi opprime, nient’altro che quello stesso stratagemma che ha dato all’esercito fascista il presupposto per avviare le sue guerre d’aggressione.

Noi, nel nostro piccolo, prendiamo coraggio dall’azione di oggi. Abbiamo costretto le forze del patriarcato a ripiegare. La prendiamo come un’indicazione di condotta per il futuro: organizzazione, tessitura di reti e azione diretta femminista sono i metodi più efficaci per sottrarre spazio a chi avvelena il clima, le menti, le esistenze di chi vive i territori. Ma certo non è finita qui. Il Coordinamento Piemonte, al quale i santi in paradiso non mancano, ha già trovato un altro luogo disposto a ospitare il “convegno della parte di sopra”, lo Sporting Dora di Corso Umbria 83. Teniamo d’occhio il sito e un canale Telegram che pare molto attivo sul tema, nel caso ci fossero ulteriori variazioni. Facciamoci trovare all’appuntamento con materiale rumoroso, striscioni, gioia, irriverenza e tanta determinazione, quella di non cedere il passo a chi intrattiene relazioni coi fascisti.

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